venerdì 30 luglio 2010

Norvegia - giorno 17

La cena da Sven Hengholm è stata sublime: polpettte di renna, patate e brokkoli, panna acida e una fantastica salsa di ribes...una droga! Il posto è veramente bello ma ha un difetto enorme: le zanzare ti mangiano letteralmente vivo.
Oggi abbiamo visitato il villaggio di Kautokeino, che dovrebbe ospitare molte persone Sami. In realtà a parte una signora vestita in costume Sami non abbiamo notato nulla di particolare. Abbiamo però visitato il centro d'arte creato da tale Juhls' Sølvsmie con la moglie Regine, rinomato soprattutto per le creazioni di gioielli in argento...e qui ho comprato il regalo a mia madre che proprio oggi compie gli anni: AUGURI MAMMA!
Poi rapido passaggio in Finlandia e Svezia attraverso un paesaggio monotono e finalmente di nuovo in Norvegia a Narvik.
Tanto per parlare di alune curiosità scandinave o informazioni pratiche per chi dovesse venire da queste parti: utilizzate le cucine dei vostri alloggi. A meno che non dormiate in hotel, ma credo di no visti i prezzi, ogni stanza, appartamento, casetta ecc. possiede un cucinino a volte con pentole e piatti. È un buon modo per risparmiare.
Se visitate la Norvegia in auto attenti ai tunnel. Ce ne sono centinaia, alcuni addirittura sottomarini (altro che tunnel della Manica), ma sono poco rifiniti, scarsamente illuminati e col fondo stradale pessimo.
Volete comprare una birra? Fatelo la mattina o nel primo pomeriggio perché poi è praticamente impossibile. Ci sono leggi severe circa il consumo degli alcolici!

Norvegia - giorno 16

Tre ore in macchina per arrivare a Karasjok, la capitale politica dei Sami. Più che una città è un villaggio con poche case, un parco a tema sulla cultura Sami ed il parlamento di questa popolazione.

Il parlamento Sami
Stasera si dorme all'Engholm Husky Lodge un villaggio di una decina di case costruite interamente da Sven Engholm. Le case, edificate interamente in legno anche nei minimi dettagli, sono deliziose anche se in alcuni aspetti poco funzionali (Iara sbatte dappertutto). Ci sembra di stare in un villaggio elfico creato da Tolkien. In più Sven possiede una trentina di cani da slitta che a volte fanno un casino assurdo, iniziando ad ululare ed abbaiare. Ma ci sono anche i cucciolotti che ti fanno un sacco di feste!

Lassù c'è la nostra casetta all'Engholm's Lodge

giovedì 29 luglio 2010

Norvegia - giorno 15 - epilogo

Sei a Capo Nord ma sai già che quello non è il vero punto più settentrionale dell'Europa, che si trova in realtà in un promontorio vicino. Che fai, decidi di fregartene e di accomunarti alla massa oppure decidi di fare le cose per bene? Noi abbiamo scelto di fare le cose per bene e, siccome una volta fatto 30 si può benissimo fare 31, decidiamo di partire per l'escursione alle 21, sperando di trovare il sole di mezzanotte nonostante sia nuvoloso. Raggiungere Knivskjellodden significa percorrere un sentiero di 9 km ad andare e altrettanti al ritorno. La guida dice che si possono trovare difficoltà quando ha piovuto ma che in genere il percorso si compie in due ore e mezza a tratta. Ora io non so se l'abbiamo fatto davvero, ma a ripensarci mi sembra di aver vissuto un sogno, un episodio onirico. Parcheggiamo la macchina in un banco di nebbia che non si vede a 30 metri, ci accertiamo che il sentiero sia comunque visibile anche a distanza e partiamo, non senza lasciare un biglietto sul cruscotto in cui indico data, ora di partenza e numero di cellulare...non si sa mai. Superiamo una collina, ne percorriamo un'altra...subito tra la nebbia scorgiamo forme indistinte che si muovono intorno a noi...sono renne!
Le renne nella nebbia
 Arriviamo in una vallata e comincia il terreno acquitrinoso, difficile da attraversare perché ti costringe a scegliere il percorso migliore e quindi ti rallenta oltre a farti rischiare di cadere o di inzupparti i piedi. Comincia a cadere una leggera pioggia. Continua così per circa 2 ore e mezza, tra renne, terreni fangosi, salite tra sentieri pietrosi e raggiungiamo il segnale che abbiamo percorso appena 6 km! Ma davanti a noi si vede il Knivskjellodden e sulla nostra destra il promontorio di Capo Nord. Scendiamo verso la costa, il sentiero sembra più facile quando scopriamo che in realtà si inerpica tra scogli scivolosi e zolle d'erba completamente imbevute d'acqua. Lo sconforto è tanto ma sai che ormai sei in ballo e devi continuare. Dopo 3 ore e 15 di cammino arriviamo al monumento che segnala il punto più a nord dell'Europa.

Finalmente al nord...
...al Knivskjellodden
In lontananza si vede Nordkapp
Hanno anche costruito un box in cui c'è un registro su cui scrivere il proprio nome. Andando poi al campeggio o all'ufficio del turismo e comunicando il numero di riferimento otterremo il certificato che immortala la nostra titanica impresa. Dopo una banana e della cioccolata si riparte. Dopo 7 ore totali di sfacchinata, esausti, con i piedi ormai zuppi e qualche acciacco (Iara è caduta due volte) arriviamo alla macchina. Tra l'altro nel tornare al campeggio alle 4,30 del mattino investo anche un gabbiano, che però riparte prontamente in volo. Voglio
Soltanto riportare quello che ha scritto Iara sulla Moleskine, la nostra agendina da viaggio: "siamo riusciti ad arrivare a Capo Nord senza andare a Capo Nord, ovvero senza sottostare alle leggi del turismo globale e invece vivendo il raggiungimento del traguardo con uno spirito d'avventura senza uguali. Così sì che ci ricorderemo per sempre quanto sia stato faticoso raggiungere Capo Nord". Rivivo l'esperienza di ieri con un pò di commozione e con la speranza di avervi regalato un sogno.

Norvegia - giorno 15

I norvegesi sono dei marcantoni, dei bei ragazzoni alti e robusti...e allora perché, secondo voi, i letti sembrano quelli dei sette nani? Piccoli e stretti e incassati tra tavole di legno che neanche riesci ad allungare i piedi fuori dal letto! Insomma una notttaccia. E al risveglio un micino davanti alla porta della nostra cabina va a caccia di topolini: ce ne porta ben due (uno se lo pappa sotto i nostri occhi...). Abbiamo un pò di tempo e decidiamo di visitare Alta. Signore e signori una delle città più brutte della storia. All'inizio siamo passati con la macchina e ci siamo detti: beh, qui sarà la zona dei centri commerciali. No, era la piazza centrale!
Il monumento all'ardesia
Una partita a scacchi ad Alta...perchè no?
Il centro di Alta


Scappiamo a gambe levate verso Capo Nord e lungo il percorso vediamo centinaia di renne. Addirittura bisogna fare lo slalom e fermarsi perché si rischia di investirne qualcuna.

Una manciata di renne

Per arrivare a Capo Nord, che sorge su un isola, si fa un tunnel che passa sotto il mare e si pagano circa 20 € a tratta. Ci fermiamo al Nordkapp Camping, dove abbiamo preso una stanza matrimoniale e che la guida descrive come desolato. In effetti non hanno tutti i torti ma la cosa più brutta è l'eco-mostro del Rica Hotel che sorge alle nostre spalle. Comunque ci sono tutti i confort, compreso wifi, lavatrice e asciugatrice che usiamo subito per fare un pò di pulizia e cucina attrezzatissima.
Cena liofilizzata ed escursione a Knivskjellodden di cui parlerò domani perché va metabolizzata!

mercoledì 28 luglio 2010

Norvegia - giorno 14

Da una renna sul piatto ad una renna in carne e ossa. Oggi siamo andati ad Alta ultimo insediamento serio (19000 abitanti) prima di Nordkapp. Sulla strada continuavamo a trovare i cartelli stradali che indicavano pericolo di attraversamento renne...la prima l'abbiamo purtroppo incontrata morta dentro una galleria. Poi ne abbiamo viste alcune che brucavano l'erba ai lati della carreggiata, poi addirittura in un centro abitato e infine una decina di renne trotterellava tranquillamente per la strada tra i moccoli degli automobilisti...che spasso.
La tragedia è stata trovare una piazzola di sosta per azzannare due panini. Perché essendo un pò sofisticati ne cercavamo una che avesse anche un tavolino...beh, è stata una lotta con gli altri automobilisti perché non se ne trovava una e quando finalmente l'abbiamo trovata più di un passante ci ha guardati in cagnesco.
È strano che più ci avviciniamo a Nordkapp e più fa caldo: oggi inaspettatamente facevano 20º.
Ad Alta abbiamo visitato il sito archeologico delle inisioni rupestri fatte dalle popolazioni locali tra i 6000 ed i 2000 anni fa...vada per le incisioni in sé, ma secondo me quelle colorate le hanno dipinte loro vent'anni fa: non è possibile che coesistano incisioni colorate e non, ma soprattutto che a distanza di duemila anni abbiano utilizzato lo stesso colore per dipingerle!!!!

Le incisioni rupestri di Alta
Una barca fluttuante!

La sera si conclude con un bell'acquazzone e con noi nella nostra cabina da campeggio a mangiare pizza e a bere birra.

Più che un campeggio sembra la casa di un ...ehm

martedì 27 luglio 2010

Norvegia - giorno 13

Partenza dallo Stave Camping in direzione di Tromso. Prendiamo un paio di traghetti per tagliare un pò di strada e vedere l'isola di Senja, che sembra sia bellissima. Purtroppo la nebbia che oggi è improvvisamente sorta non ci peremette di vedere un cavolo...grazie nebbia.

La nebbia è come una mano che ti ghermisce....ehehehe

Arriviamo a Tromso e con molte difficoltà troviamo la Home Sleep di Kirstine Aase che ci ospita nella sua bellissima casa in stile norvegese. Visita della città (cattedrale artica e funicolare) e ristorantino del centro molto caratteristico, in cui finalmente mangiamo la renna...buona e a sorpresa delicata...mi aspettavo un sapore più forte.
La città di Tromso
La cattedrale artica

domenica 25 luglio 2010

Norvegia - giorno 12

Oggi tenteremo un incontro ravvicinato con le balene, abbiamo infatti prenotato un'escursione da Andenes di circa 5 ore in mare aperto per l'avvistamento dei cetacei. Nonostante il cielo sia terso e faccia anche un discreto caldo (14º) la barca si muove un pò troppo e cominciamo ad accusare il colpo (stavolta io più di Iara).
Iara durante il Whale Safari
Comunque alla fine portiamo a casa tre avvistamenti di balene sbuffanti che si immergono nell'oceano mostrandoci la loro bella codina. Tra l'altro scopriamo che la pinna caudale (credo si chiami cosi, comunque quella della coda) delle balene è diversa da un esemplare all'altro ed è quindi come una carta d'identità.

Un capodoglio
...e la sua codina!

Dulcis in fundo, tornati al campeggio abbiamo la possibilità di utilizzare una delle piscine calde: acqua a 38º, idromassaggio, temperatura esterna 12º, tramonto infinito del sole di mezzanotte sullo sfondo (erano le 22!)...tutto questo non ha prezzo...anzi si, 500 corone! Comunque ben spese.
Hot pool!!!
Che bellezzaaaa
Lo splendido Stave Camping

Norvegia - giorno 11

Finalmente Lofoten. Cominciamo il giro da Reine: l'intenzione è di scalare la montagna che la sovrasta per ammirarla dall'alto, ma l'impresa si dimostra più difficile del previsto ed abdichiamo.

Reine
Reine

Allora ritorniamo a Sakrisøy, dove abbiamo dormito, e nel negozietto di pesce ci facciamo preparare due succulente baguette col salmone. Ci affacciamo a Ramberg dove troviamo splendide spiagge di sabbia bianca con un'acqua limpida da far impallidire le Maldive... Peccato che fanno circa 12 gradi.

Le Lofoten...
...e le sue spiagge caraibiche
Che belle!

Poi visitiamo la pittoresca Nusfjord e Henningsvaer, che non è granché ma il percorso per raggiungerla è davvero magnifico. Queste Lofoten ti incantano davvero con i paesaggi e i villaggi caratteristici.

Henningsvaer

Di corsa verso Andenes, anzi allo Stave Camping delizioso campeggio in riva al mare su una splendida spiaggia di sabbia bianca. Abbiamo prenotato una casetta vista mare da cui possiamo ammirare il sole di mezzanotte mentre mangiamo una pasta al pesto siciliano, insalata e filetto. Naturalmente alle 23.30 scendiamo in spiaggia ad immortalare questo strano fenomeno. È impressionante vedere il sole che scende fino al limite dell'orizzonte per non varcarlo mai e ricominciare a salire! Domani cercheremo di utilizzare anche le hot pool cioè piscine d'acqua a 38º proprio di fronte alla spiaggia.

la nostra stanza...



...con vista spettacolare





il sole di mezzanotte...o quasi
che bellezza!

sabato 24 luglio 2010

Norvegia - giorno 10

Il buon Bimbo include nel prezzo anche la colazione, quindi ci accingiamo a rimpinzarci dei dolci in bella mostra sul bancone, quando la cameriera ci dice che la colazione a noi riservata è dietro l'angolo. Con sommo terrore scopriamo che ci hanno riservato solo cibi salati! Di necessità virtù diceva il poeta e allora con le marmellate che usano per guarnire i loro piatti ci facciamo due toast e in più rimediamo due bei panini ciascuno per il pranzo!

Si parte alla volta di Bodø dove ci aspetta il traghetto per le Lofoten. Ma prima dobbiamo necessariamente passare per il Parallelo 66,33 vale a dire la linea che segna l'ingresso nel Circolo Polare Artico! Non è un caso quindi se la temperatura raggiunge i 5 gradi.
Circolo polare artico!
L'omino dei gelati....



Iara sul ponte di corda
Che bello...
Ci precipitiamo a Bodø visto che inizia a farsi tardi e infatti troviamo una fila statosferica per il traghetto...comincio a pensare che non ce la faremo mai e che dovremo aspettare altre tre ore per prendere il prossimo, quando inziano a salire le macchine: prima fila, seconda fila, terza...noi siamo alla quarta...gulp si sono fermati! Poi li vediamo trafficare e cominciano a chiamare altre macchine: e una e due e tre...è il nostro turno ma ci bloccano, nooooo! Sembrava di guardare una finale di champions ai rigori, una tortura! Alla fine ci danno il via libera, così noi e la macchina seguente possiamo imbarcarci, e non vi dico come: praticamente dobbiamo mettere l'auto in orizzontale tra le altre macchine e il portellone di chiusua! Si parte, ma a metà tragitto inizia ad agitarsi il mare e siamo costretti a farci almeno due ore e mezza di traversata fuori al gelo per prendere un pò d'aria per non avere il vomitone!
Il primo impatto come le isole Lofoten è da mozzare il fiato, con queste cime frastagliate e acuminate che svettano tra la nebbia e le nubi nere e cariche di pioggia. Arriviamo alla nostra rorbu, la casetta da pescatori pagata un occhio della testa ma a ragione: scopriamo infatti che la nostra palafitta ocra ha ben 7 posti.

La nostra rorbu ocra
Ci cuciniamo fiske suppen e tortini di pesce, poi tour serale ad Å, antico porticciolo di pescatori e località rinomata per la produzione di stoccafisso, ma in realtà sopravvalutata.

Fiske suppen...
...e tortini di pesce
Le rorbu rosse di Å


Il geniale e intuitivo simbolo di Å!

Norvegia - giorno 9

Indovinate come è il tempo oggi? Piove! Oggi giornata da passare in macchina visto che dobbiamo raggiungere Mo I Rana per andare alle Lofoten. Giornataccia in sostanza perché piove tutto il giorno e c'è talmente tanta nebbia e foschia che non si vede neanche il paesaggio circostante. In compenso raggiungiamo i 9 gradi di temperatura! Per oggi non avevamo alloggi prenotati...ci aspettiamo di dormire in tenda all'addiaccio quando un bimbo ci salva. Infatti Bimbo Veikro, ristorante con possibilità di pernotto, ha per noi l'ultima stanza disponibile...che culen!

Norvegia - giorno 8

Per fortuna non abbiamo dormito in tenda (grazie al tipo del campeggio che ci ha trovato una sistemazione decente) visto che ha piovuto tutta la notte...e continua pure! Colazione con latte caldo e biscotti e via in macchina verso Trondheim. Lungo il tragitto facciamo una piccola deviazione per ammirare il Trollstigen, una strada tutta curve (come una pin-up) con una serie impressionante di tornanti e per gran parte del tragitto ad unica corsia, ma con numerose piazzole di sosta per far passare i veicoli che si incrociano.

Trollstigen
Proseguiamo in direzione di Kristiansund e percorriamo la famosa Strada Atlantica, resa celebre dalla pubblicità di un'automobile.
La strada atlantica
Arrivati al Vikhammer Motel, nei dintorni di Trondheim, scopriamo che hanno dato via la nostra stanza doppia prenotata in anticipo. In compenso ci hanno riservato una hytter ( una sorta di baita di montagna in legno, ma con tutti i comfort): il nostro sogno e ci hanno pure fatto risparmiare 30 €! Sfruttiamo subito il cucinino per preparare una pasta con zucchine e bacon, bistecca con spinaci e macedonia di prugne e pesche...come sentirsi a casa.

martedì 20 luglio 2010

Norvegia - giorno 7

Anche oggi mini-crociera di un'oretta: la tratta è Geiranger - Hellesyt.
Crociera sul Geirangerfjord
Il Geirangerfjord dall'alto

Poi di corsa a Ålesund (si pronuncia Olesund). La pioggia ci affligge tutto il giorno e non permette di vedere al meglio la città, anzi ha rovinato decisamente la visita perché una delle attrattive era vedere la città dalla collina di Aksla, quasi impossibile a causa della nebbia e della foschia.

Il centro di Ålesund
Ålesund vista dall'Aksla

Åleaund non offre spunti particolari, se non per l'architettura del centro storico, in puro jugendstil (art nouveau), ricostruito dopo l'incendio che ha l'ha devastato nel 1904.  Da ricordare l'ottimo piatto di pasta al pesto che abbiamo cucinato nella stanza dell'Annecy Sommerpensionat, dotata di cucina! Poi birretta da Dirty Nelly (che ha pure il profilo su Facebook...). Mi rimarrà sicuramente impresso il sapore della torta mangiata a merenda, una buona torta di cioccolata cannella e zenzero.  

Norvegia - giorno 6

Sveglia alle 6.30 per non perdere il traghetto che ci porterà a Kaupanger. La mini-crociera sul Sognefjord si rivela piacevole, ma ci costa un centinaio d'euro.
Crociera lungo il Sognefjord
Idem con patata...

All'arrivo decidiamo di visitare un museo sui pescherecci locali e ci sorprendiamo nel vedere che la ragazza della biglietteria è intenta a preparare un dolce con tanto di uova, burro ecc....che ridere. Visitiamo la chiesa in legno di Kaupanger e poi via verso il parco di Jostedalsbreen.


Per primo vediamo il ghiacciaio di Supphellebreen, dove tra l'altro abbiamo un incontro ravvicinato con delle mucche che si erano piazzate in mezzo alla strada e non ci lasciavano passare. Arrivati al ghiacciaio facciamo qualche foto e ripresa, poi Iara mi convince ad avvicinarmi alla massa gelida. È stata davvero un'esperienza indimenticabile: man mano che ci avvicinavamo sentivamo la temperatura scendere di qualche grado, e poi sembrava quasi di sentire il respiro del ghiaccio...non so come altro descriverlo!


Dopodiché abbiamo visto anche il Bøyabreen, sotto cui ci siamo sparati un gustoso panino con salame affumicato.

Percorriamo la stupenda strada che porta a Geiranger, deliziosa località posta all'esteremità di un fiordo, forse rovinata dalle troppe navi da crociera che ci arrivano...in poche ore ne abbiamo contate tre! Cena con pizza per me e polpette di carne stile Ikea per Iara in compagnia di due padovani ( o patavini?). Anche stanotte si dorme in tenda.

Geiranger dall'alto
Geiranger dal basso...