È difficile spiegare cosa provo per la morte di Carlo Pedersoli. Qualcuno dirà: che ti
importa, è morta una persona che non conoscevi, era un attore, uno dello
spettacolo, lo vedevi solo in tv. Ma sapete tutti che non è cosi. Coi film di Bud
Spencer e Terence Hill ci sono, ci siamo cresciuti, chi più chi meno. Io di
più. Le serate in cui, annoiato davanti alla tv, facevo zapping e all'improvviso
riconoscevo quel fotogramma che svoltava la serata. Le battute, le scazzottate, i
pugni, gli schiaffi, ma mai un morto, mai una parolaccia, altro che i
cinepanettoni di oggi. Ma dietro ogni produzione c’era un regista serio, attori
veri, comparse che ci credevano. Era un mondo. Sempre gli stessi attori che a
rotazione partecipavano al film. Loro, i protagonisti, erano Bud Spencer e
Terence Hill, ma poi c’erano Salvatore Borgese, Riccardo Pizzuti, Claudio
Ruffini. Dagli spaghetti western alle commedie (sud)americane, ai film senza
Terence Hill. Ogni volta potevo recitare a memoria le battute. Scene viste
centinaia di volte in cui ridevo come se fosse una prima tv. Il mio film preferito era Pari e dispari, con
Johnny “fustaccio” Firpo intento a sgominare una banda di allibratori
clandestini, aiutato da Charlie il
camionista. E per ogni film potrei citare una battuta o un episodio che
chiunque di voi ricorda, perché certe scene sono entrate ormai nel bagaglio
culturale collettivo:
Altrimenti ci arrabbiamo, con la sfida a birra e salsicce per prendersi la Dune Buggy, o il coro dei pompieri che vi sfido a non canticchiare.
Lo chiamavano Trinità, con le mangiate di fagioli, Mezcal il messicano con la sua banda di ladroni che importunano la comunità mormone di Padre Tobias, il Maggiore (qui c’è un fante di troppo… no, qui c’è un maggiore di troppo), le musiche di Franco Micalizzi che alcuni ancora usano come suoneria per il cellulare.
Chi trova un amico trova un tesoro (solo Puffin ti darà forza e grinta a volontà), col grande Sal Borgese che fa il selvaggio.
E poi Non c’è due senza quattro, Bomber e Bulldozer, le canzoni degli Oliver Onions sempre di sottofondo.
Troppe scene da ricordare, non ce la faccio ad elencarle tutte.
Quando in tv passeranno per l’ennesima volta un film di Bud Spencer, vi prego non cambiate canale, fatelo vedere anche ai vostri figli, perché non gli insegnerà niente di brutto, solo cose belle, ve lo garantisco.
Altrimenti ci arrabbiamo, con la sfida a birra e salsicce per prendersi la Dune Buggy, o il coro dei pompieri che vi sfido a non canticchiare.
Lo chiamavano Trinità, con le mangiate di fagioli, Mezcal il messicano con la sua banda di ladroni che importunano la comunità mormone di Padre Tobias, il Maggiore (qui c’è un fante di troppo… no, qui c’è un maggiore di troppo), le musiche di Franco Micalizzi che alcuni ancora usano come suoneria per il cellulare.
Chi trova un amico trova un tesoro (solo Puffin ti darà forza e grinta a volontà), col grande Sal Borgese che fa il selvaggio.
E poi Non c’è due senza quattro, Bomber e Bulldozer, le canzoni degli Oliver Onions sempre di sottofondo.
Troppe scene da ricordare, non ce la faccio ad elencarle tutte.
Quando in tv passeranno per l’ennesima volta un film di Bud Spencer, vi prego non cambiate canale, fatelo vedere anche ai vostri figli, perché non gli insegnerà niente di brutto, solo cose belle, ve lo garantisco.