lunedì 15 marzo 2010

The hurt locker

Ecco la sorpresa del 2010. Il film che ha trionfato agli oscar, battendo inaspettatamente il kolossal Avatar. Se pur si tratta di sorpresa non si tratta però di novità, visto che il film è uscito nelle sale cinematografiche italiane già nel 2008, riscuotendo scarso successo di pubblico.
Il film tratta le vicende di un gruppo di artificieri chiamati a disinnescare bombe in Iraq: il sergente Will James (a mio avviso interpretato da un ottimo Jeremy Renner), il sergente Sanborn ed il soldato Eldridge. Della squadra il sergente James, che è poi l'artificiere vero e proprio, è sicuramente il più sicuro di sè e dei suoi mezzi, affrontando il pericolo con strafottenza, al limite del suicidio, e per questo mettendo in pericolo i suoi compagni, che svolgono il lavoro di copertura. Si può ben immaginare come il filo conduttore della pellicola sia la tensione. Tensione nel vedere l'artificiere in prima persona "giocare" quasi con le bombe preparate dal nemico, la tensione dei militari di copertura che devono tenere d'occhio l'ambiente circostante, facendo attenzione che non ci sia un cecchino o, peggio ancora, l'attentatore pronto a far saltare la bomba a distanza. Ed in questo è sicuramente maestra Kathryn Bigelow, che a mio avviso il suo capolavoro lo ha già girato nel 1991: Point Break.
Il film ha vinto ben 6 statuette: ci può stare il premio per la miglior regia, il miglior sonoro, montaggio sonoro, sceneggiatura etc...ma il premio per il miglior film credo sia immeritato. Se il film, anziché in Iraq, fosse stato girao, che so, in Bosnia, avrebbe vinto lo stesso?
Per il resto volevo solo dire che mi vengono in mente due somiglianze: la storia del sergente James ricalca quella del protagonista di The Wrestler, vale a dire un uomo che sa fare una sola cosa nella vita, ma la sa fare bene. Qualsiasi altro stile di vita non gli si adatta, ed è per questo che continuerà la missione in Iraq, rinunciando ad una vita fatta di comodità con la propria famiglia.
La seconda somiglianza riguarda sia la trama sia lo stile delle riprese (in particolare le inquadrature della squadra che entra negli edifici o si aggira per le vie della città, oppure l'episodio dei cecchini). Insomma, mentre guardavo il film mi sembrava di giocare a Call of Duty, un fantastico videogioco che ti proietta nel mondo della seconda guerra mondiale a caccia di nazisti.

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